Foche, trichechi, balene e altre creature marine, in passato, hanno già fornito il loro aiuto inconsapevole agli studiosi degli oceani che, grazie all’uso di sensori collocati addosso agli animali, hanno potuto rilevare grandi quantità di dati come temperatura e salinità dell’acqua.
Ma per la prima volta, con questo nuovo progetto che verrà avviato con la collaborazione degli elefanti marini, verranno raccolte informazioni sulla batimetria, ossia l’andamento del fondale oceanico: i dati verranno rilevati grazie a un nuovo tipo di sensore che, fissato sopra la testa degli animali, sarà in grado di misurare la pressione e quindi la profondità.
I dati verranno raccolti dai 57 animali etichettati da Daniel Costa, un biologo marino dell’Università della California nel corso di 5 estati trascorse nella base militare americana presente nelle isole Shetland.
Gli elefanti marini trascorrono circa il 30% del loro tempo immergendosi sin sul fondo del mare alla ricerca di cibo e studiando le immersioni di ogni animale sarà possibile creare una vera e propria mappa dei fondali.
«Con questo metodo riusciremo sicuramente ad ottenere un’immagine dei fondali marini molto più dettagliata di qualsiasi altra ottenuta sino ad ora» ha dichiarato Laurence Padman, uno dei promotori dell’operazione.