Bruxelles ha lanciato l’allarme: a causa della pesca eccessiva, alcune delle specie ittiche che vivono nel Mediterraneo corrono il rischio di scomparire. In particolare, i pesci che più di altri sarebbe a rischio di estinzione sono sogliola, nasello, merluzzo e rana pescatrice mentre alici e sardine pare se la passino meglio.
Questo è quanto è emerso dagli studi svolti dalla commissione europea guidata da Henri Farrugio che si è occupata di 12 specie di pesci distribuite in 13 aree geografiche del Mediterraneo; secondo l'esperto «il 91% degli stock esaminati risulta eccessivamente sfruttato o pienamente sfruttato». Gran parte delle specie esaminate (che includono anche il gamberetto rosa, triglie e scampi), soffrono di un problema serio in termini di mortalità e di riproduzione.
«Anche se è vero – afferma Farrugio – che esistono stock diversi nelle differenti aree del Mediterraneo, le specie che siamo riusciti a valutare rappresentano il 10% delle risorse ittiche catturate e quindi sono rappresentative a livello commerciale».
E anche impiegando diversi metodi di studio, il risultato non cambia «Tutti gli indici convergono sulla diagnosi – aggiunge Farrugio – e gli esperti stanno lavorando per avere riferimenti più precisi. Ma tutte le simulazioni mostrano che molte specie hanno una mortalità troppo elevata».