Dopo 11 anni di chiusura e ristrutturazione è stato finalmente riaperto l’acquario di Livorno intitolato a Diacinto Cestoni, il biologo livornese che nel ‘600 scoprì che spugne e coralli appartenevano al regno animale e non a quello vegetale come si pensava.
L’acquario è il terzo per grandezza in Italia dopo quelli di Genova e Cattolica.
La struttura è rimasta quella originaria del 1937, anno in cui fu costruito, mentre gli interni sono stati completamente ristrutturati: ben 3000 mq distribuiti su 2 piani che ospitano 20 vasche dove troveranno presto casa circa 1200 animali di 190 specie.
Il percorso di visita inizia dalla sala dedicata alla biodiversità del Mediterraneo, che ospita le fotografie di Roberto Renaldi, celebre fotografo e cameraman subacqueo; si passa poi alla vasca dedicata alla Costa degli Etruschi dove è stato riprodotto l'ecosistema del mare toscano, e si continua poi con la vasca tattile, che offre l'opportunità di toccare le razze.
La seconda sezione è dedicata al mare aperto con un grande vasca che ospita esemplari di squalo grigio che nuotano nella ricostruzione del loro ambiente naturale a cui segue poi un percorso che riproduce il porto di Livorno con le sue darsene e le antiche fortificazioni medicee del '500.
Al termine del percorso trova spazio una grande area che ospita pesci tropicali, scogliere coralline e spazi didattici dove viene illustrata l'archeologia greco-romana e il fenomeno della tropicalizzazione del Mediterraneo, ossia il cambiamento dell'ecosistema sempre più simile a quello dei mari caldi.