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Alessandria, oggi una città delle più popolose città dell’Egitto, era già celebre nell’antichità per il suo famoso Faro che, alto ben 135 metri, fu annoverato fra le Sette meraviglie del Mondo, e per la sua immensa biblioteca, dove erano conservati più di 700.000 testi che andarono perduti nel corso dei secoli.

Le profondità antistanti questa antica città potrebbero oggi svelare i tanti misteri ancora irrisolti della civiltà egizia: anche la tomba di Cleopatra, mai ritrovata, potrebbe nascondersi nei fondali di Alessandria.

A partire dal 1992, l'Institut Européen d’Archéologie Sous-Marine (IEASM), in collaborazione con il Consiglio Supremo delle Antichità dell'Egitto, ha avviato degli scavi, coordinati da Franck Goddio, nello specchio d’acqua intorno alla città; si è scoperto così che gran parte della costa era crollata nell’VIII a.C. sprofondando sei metri sotto il livello del mare.

Gli scavi hanno riportato alla luce moltissimi reperti, fino ad ora, infatti, sono stati catalogati più di 20.000 oggetti ma le ricerche stanno continuando e il numero è in costante aggiornamento.

Tra i reperti più preziosi statue di divinità e sfingi con le fattezze di re e regine, steli, offerte e oggetti liturgici, ceramiche, gioielli e monete, oggetti della vita quotidiana, bardature di guerrieri: una strabiliante collezione di tesori recuperati dal mare che riportano alla vita, alla cultura e alle credenze degli Egizi.

Questi tesori sommersi dell’Egitto sono stati recentemente protagonisti di una mostra itinerante che li ha portati in giro per il mondo e pare ora che l’Unesco stia sviluppando un progetto, insieme al Governo egiziano, per la realizzazione di un nuovo museo, costruito in parte sopra e in parte sotto la superficie dell’acqua, al fine di far conoscere e rendere fruibile l’immenso patrimonio archeologico sommerso della Baia di Alessandria.

Un progetto impegnativo, che secondo le prime stime dovrebbe costare oltre 140 milioni di dollari, e che potrebbe dare vita a un museo mai visto prima: una costruzione fatta di tunnel e cunicoli, un luogo che consenta di osservare i resti archeologici direttamente sul fondo del mare.