Tra tutte le discipline acquatiche, il rugby subacqueo è sicuramente una fra le più curiose e meno conosciute.
Nato nel 1961 in Germania nei club di immersioni come metodo per mantenere il contatto con l’acqua anche durante il gelido inverno tedesco, è diventato a poco a poco un vero sport amato da migliaia di appassionati.
Si gioca sei contro sei in piscine profonde cinque metri e le dimensioni del campo non sono mai inferiori a 10 metri per 12. La palla non ha niente a che fare col classico pallone da rugby: è tonda, ha circa le dimensioni di quella da pallamano ed è riempita di sale per non farla galleggiare. Scopo del gioco è introdurla nel canestro della squadra avversaria, sistemato sul fondo della piscina.
Quest’anno a maggio si è svolta per la prima volta in Italia una competizione internazionale alla quale hanno partecipato Austria, Repubblica Ceca, Germania, Danimarca, Norvegia, Svizzera e Italia.
E le ragazze della nazionale italiana hanno conquistato una storica medaglia in bronzo confermando che il momento d’oro per lo sport femminile non conosce davvero limiti …