Due subacquei del New Jersey, Ernest Rookey di Jackson, e Carl Bayer, di Hillsborough, hanno ritrovato a circa 75 metri di profondità al largo di Nantucket, in Massachusetts, la campana del ponte dell’Andrea Doria, affondata in queste acque nel lontano 1956.
«Tutti i subacquei del gruppo mentre si preparavano all’immersione speravano di trovare qualcosa ma la nostra scoperta è stata totalmente inaspettata: recuperare la campana del ponte dell’Andrea Doria è stato come trovare un ago in un pagliaio» ha dichiarato Rookey.
La campana, dal peso di 35 kg circa, è uno dei pochi manufatti a bordo del transatlantico che recavano inciso il nome della nave.
L'Andrea Doria, considerata un tempo il fiore all’occhiello della flotta italiana, affondò nel 1956 e da allora migliaia di subacquei si sono immersi per esplorare le spoglie di quello che era uno dei transatlantici più lussuosi al mondo.
Si tratta di uno dei relitti più difficili anche per la posizione in cui si trova, sono necessarie infatti circa 14 ore per raggiungere quel che rimane della nave a circa 90 km al largo di Nantucket.
L’Andrea Doria è adagiata sul fondo a 75 m circa di profondità ed è percorsa da correnti fortissime che a volte impediscono perfino di avvicinarsi. E ancora oggi pochi sono i subacquei che affrontano questo relitto considerato uno dei più difficili al mondo, per il quale bisogna sfidare l’acqua gelida, gli squali e il pericolo della narcosi da azoto.