Raggiungo il Trio Medusa al rientro dalle loro meritate vacanze dopo una stagione di lavoro intenso radiofonico e televisivo, intenzionata a conoscere qualcosa di più su una delle passioni che Gabriele, Giorgio e Furio hanno in comune: la subacquea.
Come e quando è nata la vostra passione per la subacquea? Qual è il vostro brevetto e con quale didattica avete studiato?
Gabriele: La passione per la subacquea è nata in un viaggio con mia moglie. Almeno sott'acqua sto zitto! Sono un Rescue e ho la specializzazione per il Nitrox. Come gli altri due del trio ho tutti brevetti Padi.
Giorgio: Ho preso il primo brevetto all'Argentario e sono un Advanced.
Furio: Sono stato l'apripista del trio: ho preso il primo brevetto nel Mar Rosso e anche io ho il brevetto Advanced.
Che rapporto avete con la vostra attrezzatura? Siete attenti agli ultimi ritrovati o fedeli alla prima muta?
Gabriele: Per quel che riguarda la muta, sono fedele alla prima. Anche perché non è che te la regalino. Sono abbastanza attento alle novità tecnologiche in fatto di computer subacquei e poi ho comprato un nuovissimo snorkel da viaggio. Una figata!
Giorgio: Sono sempre fedele alla prima muta. Tra le novità mi piacerebbe comprare la maschera con il computer incorporato.
Furio: Ho la stessa muta, comprata a Taranto, dal 1998. Per fortuna è elastica. Perché il girovita non è più quello di un tempo…
Qual è la cosa che preferite di un'immersione? C'è qualcosa del mondo della subacquea che proprio non sopportate?
Gabriele: Mi piace il silenzio assoluto, la sensazione di volare e la leggerezza. Non sopporto i sub che dissertano sulla barca per ore sul numero delle loro immersioni. Mi sembra una gara a chi ce l'ha più lungo… il log book, ovviamente!
Giorgio: Mi piace l’idea di essere immerso! Mentre non sopporto i pinneggiatori che distruggono metri di barriera corallina.
Furio: Dell'immersione mi piace tutto. Odio invece quando la barca si ferma, perché soffro il mal di mare!
Tra i siti d'immersione che avete visitato, qual è il più spettacolare in Italia? E all'estero?
Gabriele: In Italia mi piace immergermi intorno all'isola del Giglio. Splendido. Mentre all'estero consiglio a chi visita il Messico di fare un'immersione nel cenote: sono enormi caverne di acqua dolce che ogni tanto si aprono verso l'esterno. È un’esperienza quasi mistica.
Giorgio: Anche io voto per il Giglio. E per l’estero, solo una parola: Madagascar!
Furio: Mi aggiungo al coro: Giglio! All'estero invece Ras Mohammed, nel Mar Rosso.
Vi immergete anche in trio? Se sì, Gabriele, il Rescue del trio, sarebbe pronto al salvataggio dei due Advanced con respirazione bocca a bocca anche senza pocket mask? A parte gli scherzi, fare il corso Rescue ha aumentato la tua consapevolezza di subacqueo? Lo consiglieresti?
Gabriele: Piuttosto li lascio annegare. Li bacio sulla bocca, ma solo per piacere. Sinceramente consiglio a tutti di frequentare il corso Rescue. Anche se spero non serva mai mettere in pratica quello che ho imparato.
Giorgio e Furio: Piuttosto anneghiamo!
Vi è mai capitato qualcosa di curioso durante un'immersione?
Gabriele: Una volta in Messico mi sono immerso con due giapponesi. Avevano un computer che sembrava il mio televisore di casa!
Furio: Appena preso il brevetto ci eravamo messi in testa di immergerci da soli al largo di Tarquinia dove abbiamo casa da molti anni. È stata una cosa fantozziana: non avevamo la cintura dei pesi. Abbiamo usato un freno di un treno, visto che mio padre faceva il
ferroviere…
Tra i vostri servizi più divertenti ai tempi de Le Iene in molti ricorderanno il tentativo di entrare a Montecitorio con attrezzatura completa per emulare il Presidente Fini, reo di essersi immerso in una zona vietata nei pressi di Giannutri. Avete mai pensato a un programma del Trio Medusa in versione subacquea?
Ti rispondiamo in coro: magari! In realtà ce l'hanno proposto e sarebbe magnifico. Però, visto che in molti conoscono la nostra passione per le immersioni, temiamo non ci caschino più… Come fai a definirlo un lavoro? Anche perché: voi vi fareste pagare per una cosa così bella?