L’estate si preannuncia difficile per gli amanti del mare, con la bella stagione, infatti, è arrivata anche la Caravella Portoghese, specie marina simile nell’aspetto alle meduse, tipica dei mari tropicali e subtropicali, che può essere letale per l’uomo.
Dopo gli avvistamenti dello scorso anno a Mursia, in Spagna, quest’anno la Caravella (nome scientifico Physalia physalis) è stata avvistata già in diverse spiagge Italiane, dalla Toscana alla Sardegna. La presenza di questa specie aliena nei nostri mari è una novità e gli studiosi stanno cercando di comprenderne le cause.
Non si tratta, come erroneamente si crede, di una medusa ma di un sifonoforo, una creatura biolumineste di diverso tipo rispetto alle meduse. Ciò che la rende così pericolosa per l’uomo sono i tentacoli che possono raggiungere i 30 metri di lunghezza: sono intrisi di 10 tipi di diversi di veleno, per alcuni dei quali ancora non è stato ancora trovato un rimedio e che possono, in casi reazione allergica, provocare la morte per arresto cardiaco.
È stato un articolo del professor Ferdinando Boero, del Dipartimento di Scienze e tecnologie biologiche e ambientali dell’Università del Salento, pubblicato su Focus di giugno a lanciare l’allarme per la diffusione di meduse e altri organismi alieni nei nostri mari.
Il professore si è appellato anche a bagnanti e subacquei affinché segnalino sul sito www.focus.it/meduse/ gli avvistamenti di meduse e affini, con i dati così ottenuti verrà realizzata una mappatura non tanto sulla naturale presenza delle specie comuni nel nostro mare, quanto sulle nuove presenze come, per esempio, la Mnemiopsis leidyi , un organismo gelatinoso arrivato dal Mar Nero negli anni ‘80 e trasportato dalle acque di zavorra delle petroliere americane, che nel 2009 ha invaso la laguna di Orbetello.