120 lingotti di piombo purissimo recuperati da una nave romana affondata in Sardegna duemila anni fa sono stati trasportati nelle viscere del Gran Sasso dove, nel Laboratorio dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), 1.400 metri sotto il suolo, verranno utilizzati per dare la caccia ai neutrini schermando i sensori dalle contaminazioni esterne.
Il progetto, che inizierà nel 2012, si chiama CUORE, abbreviazione di Cryogenic Underground Observatory for Rare Events (Osservatorio Criogenico Sotterraneo per Eventi Rari) e la necessità di utilizzare un piombo vecchio di 2000 anni ce la spiega Ettore Fiorini, responsabile dell’esperimento per la ricerca dei neutrini: «Il piombo moderno ha il problema di essere radioattivo. I lingotti antichi hanno invece perso quasi tutta la loro quantità di piombo 210, che è la componente radioattiva e che si dimezza in un periodo di 22 anni. Il fatto che fossero conservati sotto al mare li ha ulteriormente protetti, schermandoli anche dai raggi cosmici
».
Così i sensori dei laboratori del Gran Sasso, protetti da questa coperta di piombo antico, potranno concentrarsi sulla cattura dei neutrini senza essere disturbati da radiazioni esterne.