Un’azienda svedese, la Minesto, ha avuto l’idea di sfruttare le correnti sottomarine per produrre energia. Il progetto, denominato Deep Green Principle, si basa sul fatto che le onde marine sono 823 volte più dense dell’aria e la loro energia cinetica è superiore a quella che potrebbe sviluppare un vento che soffia a 260 Km/h.
Partendo da questi presupposti, la Minesto ha sviluppato degli aquiloni subacquei: con un’apertura alare di 12 m, collegati ad un cavo lungo circa 100 m e muniti ognuno di una turbina del diametro di 1 metro, saranno ancorati al fondale marino.
Le correnti muoveranno gli aquiloni secondo traiettorie prestabilite tramite un sistema di controllo, le turbine potranno produrre fino a 0,5 MW di energia elettrica per ogni unità con un costo medio stimabile di 0,10 centesimi di euro a KWh.
Una cordata di investitori ha fornito all’azienda un finanziamento di 2 milioni di euro e nel 2011 verranno avviati i primi test di fronte alla costa dell’Irlanda del Nord dove verrà posizionato un prototipo in scala 1:4. Se i test avranno successo, verranno poi realizzati 10 aquiloni con un costo che si aggira intorno ai 40 milioni di euro.
Le località adatte all'applicazione di questa nuova tecnologia dovranno offrire una velocità di corrente di 1,2-2,2 metri al secondo e una profondità di almeno 60 metri e, secondo la Minesto, nel Regno Unito il progetto Deep Green Principle potrebbe arrivare a produrre 18 Terawatt/h di energia elettrica.
Se consideriamo che il consumo di energia elettrica in Italia nello scorso mese di aprile è stato di circa 25 miliardi di kWh, pari quindi a circa 25 Terawatt circa, possiamo comprendere quanta energia sia possibile produrre sfruttando semplicemente le correnti marine.