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Nel 1999 nelle acque antistanti Cavtat, una deliziosa cittadina in Croazia a sud di Dubrovnik, Boris Obradovic, il proprietario di un diving locale, scoprì il relitto di un mercantile greco risalente al II secolo a.C.

La nave in legno era quasi totalmente distrutta ma il suo carico era integro: Obradovic si trovò di fronte centinaia di vasi in ceramica, un tempo contenenti vino e olio d’oliva, ancora perfettamente accatastati in file ordinate.
Il significato storico dei reperti è notevole ma purtroppo anche il loro valore al mercato nero è molto alto e stimabile in una cifra che si aggira attorno ai 5 milioni di sterline.

Le autorità croate, preoccupate per i furti e per l’impossibilità di effettuare controlli efficienti sul sito, hanno così preso una decisione radicale: il relitto è stato protetto con una massiccia e impenetrabile gabbia di metallo.

La gabbia, dalle dimensioni di 20 metri per 10, ha una porta attraverso la quale si può entrare, accompagnati dalle guide subacquee che controllano che nulla sia sottratto. La decisione di proteggere il mercantile con questa misura estrema si è resa necessaria in quanto i costi di recupero e conservazione dei circa 700 vasi sono molto alti e le autorità croate non hanno al momento i fondi necessari.

Così il relitto è stato messo sotto chiave: una decisione forse inusuale ma, senz’altro, efficace contro i ladri di reperti archeologici.