Il Consiglio Europeo delle Ricerca, l’organo indipendente dell’Unione Europea preposto a finanziare e sostenere i progetti di ricerca alle frontiere della conoscenza in tutti i settori della scienza, ha concesso un finanziamento di 3.3 milioni di dollari al progetto Coral Warm. L’obiettivo dello studio sarà quello comprendere quanti e quali danni l’aumento dei gas serra abbia causato ai coralli che per 5 anni, nel Mar Rosso e nel Mediterraneo, saranno messi sotto osservazione.
Il progetto vedrà coinvolto il Dipartimento di Chimica e Biologia evoluzionistica dell’Università di Bologna e la Bar-Ilan University di Tel Aviv.
Nel Mediterraneo vivono circa 40 specie di corallo che in alcuni ambienti coprono la quali totalità del fondale; con l’aumento dell’anidride carbonica, però, il livello di acidità dell’acqua aumenta facendo dissolvere il carbonato di calcio che costituisce lo scheletro del corallo.
Per comprendere l’entità dei danni subiti saranno sistemate stazioni-sonda ogni 15-20 km lungo le nostre coste allo scopo di rilevare temperature e ph.
Sede di una delle 7 stazioni sarà Panarea. In quest’isola, teatro di emissioni di anidride carbonica di origine vulcanica, ci sono combinazioni di temperature e acidità simili a quelle che, secondo le previsioni, si realizzeranno fra 100 anni negli oceani del pianeta e qui verranno studiati i coralli per vedere la loro reazione in un ambiente particolarmente inospitale per loro.