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Le autorità delle isole Maldive hanno deciso di porre sotto tutela gli squali che vivono nelle acque territoriali dell’arcipelago. Una vastissima zona di 35.000 miglia quadrate, equivalenti a circa 90.000 chilometri quadrati, è stata completamente interdetta alla pesca e dichiarata Santuario degli Squali e anche il commercio di pinne è stato tassativamente proibito.

La Maldive sono uno dei primi paesi al mondo a capire che la salvaguardia del turismo subacqueo, la componente principale dell’economia del luogo, passa anche attraverso la difesa dell’ambiente marino e dei suoi abitanti.

Con l’entrata in vigore della legge, a partire dal primo luglio 2010, sarà bandito il commercio di carne e pinne di squalo mentre già dal primo marzo è stata vietata la pesca. Per far sì che queste regole possano essere rispettate senza creare problemi alla già povera economia maldiviana, il Ministero della Pesca e dell’Agricoltura aiuterà i pescatori a trovare mezzi di sussistenza alternativi alla caccia degli squali.