Le immersioni non sono solo un avventuroso sport acquatico. Partendo da questa consapevolezza per la prima volta in India la Manonmaniam Sundaranar University, ateneo di Tirunelveli, città situata nello stato di Tamil Nadu nel sud del continente, ha avviato un corso accademico di subacquea per i biologi marini e i ricercatori che si occupano di studiare l’impatto del riscaldamento globale sull’ambiente.
Il corso, offerto dal Suganthi Devadason Marine Research Institute (SDMRI) in accordo con l’università, si concentrerà sulla biodiversità marina, la fotografia subacquea e le tecniche di monitoraggio dei coralli e delle alghe.
L’istituto ha chiesto e ottenuto il riconoscimento ufficiale alla sede australiana della PADI (Professional Association of Diving Instructors) per lo svolgimento di corsi Open Water e Advanced.
“I cambiamenti climatici e l’inquinamento hanno effetti diversi sull’ambiente costiero indiano e per conoscere il loro impatto e portare avanti un programma per il recupero dell’ecosistema è importante che i biologi marini conoscano perfettamente le tecniche di immersione per esplorare l’ambiente subacqueo al meglio” ha detto J.K. Patterson Edward, direttore del SDMR.
Anche alcuni istituti delle isole Andamane, Nicobare, Laccadive e dello stato di Goa offrono corsi di questo tipo ma questa è la prima volta che viene avviato un ciclo di studi accademico.
Il SDMRI, con il supporto del [B]Ministero dello Sviluppo e delle Foreste[/B] indiano, ha portato avanti un’azione di recupero e controllo sul reef del Golfo di Mannar dopo lo tsunami del 2004. Secondo gli scienziati, il riscaldamento globale ha colpito quest’area con conseguente sbiancamento dei coralli, danneggiando anche la popolazione ittica e accentuando l’erosione costiera. Nel golfo è stata istituita la prima riserva marina indiana che ricopre un’area di 10.550 chilometri quadrati e include 21 atolli, ognuno dalle caratteristiche uniche.