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La Gran Bretagna ha posto sotto tutela 250.000 miglia quadrate di territorio nell’area dell’arcipelago delle Isole Chagos, a 1.600 chilometri circa a sud del continente indiano, creando così l’area marina protetta più vasta del mondo.
L’arcipelago delle Isole Chagos, protettorato inglese, è formato da sei atolli, il più grande dei quali, nonché l’unico abitato, contiene la base militare statunitense di Diego Garcia. La zona è stata al centro di polemiche per 40 anni, da quando cioè gli abitanti sono stati tutti evacuati a Mauritius per far spazio alla base ma l’assenza dell’uomo è stata comunque provvidenziale per la natura: qui si è sviluppata la più grande barriera corallina vivente al mondo, la “Great Chagos Bank”, che contiene 220 specie di coralli e più di 1000 specie di pesci. Una parte dell’area protetta, che segna un nuovo record mondiale battendo i 345.000 chilometri quadrati dell’australiano “Great Barrier Reef Marine Park”, sarà una riserva a protezione totale in cui non sarà possibile pescare nulla, mentre tutte le altre attività umane saranno strettamente regolate e sarà proibita la pesca commerciale.

Le severe restrizioni hanno scatenato le proteste degli abitanti che si sono visti vietare qualsiasi attività in un’area vastissima e ulteriori polemiche sono state suscitate da alcuni dei 4.000 ex abitanti dell’arcipelago, che chiedono da anni di poter tornare sulle proprie isole e che si sono anche rivolti alla Corte Europea per i diritti umani.

A prescindere da tutti i problemi, l’istituzione dell’area marina è un toccasana per i coralli e per le migliaia di pesci che popolano queste acque. Le isole dell’arcipelago, infatti, sono un importante luogo di riproduzione per gli squali oceanici, per i delfini e per le tartarughe marine. Le severe norme in fatto di pesca, poi, consentiranno il ripopolamento di alcune specie che già oggi si trovano nella lista rossa delle specie a rischio di estinzione stilata dall’International Union for Conservation of Nature.